Forse un giorno si farà luce anche su ciò che successe in città. Per ora – dopo 11 anni – accontentiamoci del terzo ed ultimo grado di giudizio che condanna i vertici delle forze dell’ordine per la mattanza organizzata alla Diaz.
Qualcuno, infatti, mandò una squadra di picchiatori (in realtà dei ragazzi che non facevano nient’altro che eseguire degli ordini) a massacrare dei ragazzi (e non solo) che la notte successiva agli scontri in piazza di Genova si erano recati alla scuola Diaz per dormire. Il pestaggio venne organizzato senza una ragione e, per dargli una motivazione, vennero create prove false.
Ma perché successe tutto ciò? Io ho un’opinione ed è molto connessa ai nostri giorni. All’epoca stava nascendo il movimento NO-GLOBAL, un movimento trasversale che era contro il modello economico e di sviluppo che si stava affermando. E così in occasione dei vertici dei G8, il movimento organizzava delle mega-manifestazioni.
Qualcuno degli esponenti iniziava a contare e, quindi, bisognava fermarli. Prima di Genova c’era stata Goteborg – lo so perchè mi trovavo a Goteborg quell’anno -, lì non ci scappò il morto, ma i poliziotti svedesi furono zelanti come quelli italiani e fu un miracolo se in quel caso, nonostante un po’ di pallottole, nessuno perse la vita.
Il morto a Genova, invece, ci scappò (Carlo Giuliani) e fu il pretesto perchè i successivi incontri dei potenti si tenessero in luoghi inaccessibili. Nel contempo l’opinione pubblica venne aiutata a schierarsi contro il movimento che al G8 chiedeva condivisione delle scelte, altrimenti chiamata democrazia.
La crisi finanziaria che oggi viviamo, sarò eccessivo, la stiamo pagando anche per non aver voluto ascoltare le voci che negli anni ’90 e 2000 si levavano e che mettevano in guardia dal vicino tracollo. Chissà se – grazie alla debolezza dovuta alla crisi – altri movimenti (come per esempio “gli indignados” o “99%”) avranno più fortuna?